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Corso Teorico-Pratico "Gestione Integrata del Diabete Mellito Tipo 2 - ruolo del Medico di Medicina Generale"
In tutti i Paesi industrializzati il diabete mellito mostra una chiara tendenza ad un aumento sia della sua incidenza, sia della sua prevalenza. L’accresciuta prevalenza nel mondo del diabete tipo 2, legata soprattutto all’aumento del benessere sociale che molto spesso si accompagna ad incremento degli apporti energetici e contemporanea riduzione del dispendio e quindi favorisce l’eccesso di peso (sovrappeso e obesità), ha portato l’Organizzazione Mondiale della Sanità a parlare di vera e propria epidemia ed a coniare addirittura un neologismo, “diabesità”, per collegare fra di loro le due patologie. Le logiche ed immediate conseguenze che derivano da tale situazione sono: 1) l’aumentato carico socio-sanitario dovuto alla malattia diabetica e soprattutto alle complicanze croniche ad essa associate che, nel tipo 2, sono rappresentate soprattutto dalle patologie cardiovascolari eventi questi ultimi che determinano ovviamente anche un consistente aumento dei costi diretti ed indiretti; 2) la assoluta necessità di interventi in grado di prevenire e/o ritardare la comparsa delle complicanze croniche attraverso il raggiungimento e il mantenimento di un compenso metabolico il più vicino possibile alla normalità obiettivo questo non facile, ma raggiungibile, come dimostrato da numerosi ed articolati studi di intervento, attraverso schemi intensivi di trattamento. A fronte dell’epidemia di diabete, una strategia ormai ineludibile è quella della gestione integrata del diabete tipo 2 da realizzare attraverso la costituzione di un team multidisciplinare del quale facciano parte, da un lato, le strutture specialistiche diabetologiche (SD) e, dall’altro, i medici di medicina generale (MMG) ai quali le SD possano affidare la gestione dei diabetici tipo 2 non complicati che sarebbero seguiti dai MMG stessi condividendo appositi Standard italiani per la cura del diabete mellito. In particolare, i principali compiti del MMG, nell’ambito dei suoi assistiti, dovrebbero essere i seguenti: 1) Identificazione della popolazione a rischio aumentato di diabete tipo 2. 2) Diagnosi precoce del diabete. 3) Identificazione delle donne con diabete gestazionale. 4) Presa in carico, in collaborazione con le SD, dei pazienti non complicati e condivisione con queste del piano di cura personalizzato. 5) Valutazione periodica, mediante l’attuazione di una medicina di iniziativa, dei propri assistiti diabetici secondo il piano di cura adottato, finalizzato al conseguimento del buon controllo metabolico e alla diagnosi precoce delle complicanze. 6) Effettuazione, eventualmente in collaborazione con le SD, di interventi di educazione terapeutica sul diabete rivolti, in particolare, alla adozione di stili di vita corretti e all’autocontrollo e autogestione del diabete. Proprio con queste finalità è stato programmato questo Corso sulla gestione del diabete tipo 2 riservato ad un piccolo gruppo di MMG. Obiettivo principale del corso è quello di offrire al MMG, così come peraltro previsto fra le competenze delle SD nell’ambito degli Standard di cura, un opportuno aggiornamento in campo diabetologico.
Si trova in Organizzazione eventi / Archivio convegni e attività formative / Anno 2009
International Guidelines on Rhinitis, Asthma and COPD - Global Initiatives ARIA, GINA and GOLD/ATS/ERS
I progetti GINA (Global Iniziative for Asthma), GOLD (Global Initiative on Obstructive Lung Deseases) e ARIA (Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma) si propongono la divulgazione ed implementazione delle Linee guida per la Diagnosi, prevenzione e trattamento rispettivamente dell’asma bronchiale, della broncopneumopatia cronica ostruttiva, della rinite e sue comorbidità, in particolare l’asma. Le commissioni che hanno portato allo sviluppo di queste linee guida, hanno raccolto il frutto del lavoro di numerosi ricercatori del settore e di numerose organizzazioni scientifiche. Il programma internazionale GINA e quello GOLD vengono ogni anno aggiornati sulla base delle evidenze scientifiche e delle novità in campo di Asma e BPCO, mentre il documento ARIA pubblicato per la prima volta nel 2001 è in corso di 1’ aggiornamento. Lo scopo principale dei progetti è di migliorare la gestione delle malattie, in primo luogo prevenendone l’evoluzione attraverso un intervento drammatico sulla diagnosi e sui sui fattori di rischio. Scopo finale è quello di raccomandare i trattamenti piu’ efficaci sulla base di evidenze scientifiche e di riuscire ad intervenire all’inizio, durante le fasi precoci della malattia, sia per prevenirne l’evoluzione che per prevenirne la mortalità che ne consegue. I 3 progetti sono stati ampiamente descritti, documentati e aggiornati iniziando dal GINA del 1995 seguito dal GOLD nell’aprile 2001 e ARIA nel novembre 2001. Con il progetto GOLD in particolare vengono divulgati vari documenti ed in particolare una sintesi delle linee guida, pubblicate nel numero di giugno della rivista American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine e successivi aggiornamenti pubblicati nel numero di luglio 2003 dell’ European Respiratory Journal e nel sito internet ww.goldcopd.org. Il documento completo e’ stato pubblicato come documento separato, sotto l’egida editoriale sia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che dall’Istituto Nazionale di Sanità Statunitense (National Institute of Health). Sono state inoltre pubblicate sul sito e stampati altri materiali come il documento completo, la pocket guide, lo slide kit educazionale. Scopo del presente Workshop e’ di discutere con i maggiori esperti italiani del settore e di adattare alla realtà italiana le linee guida GOLD – GINA e ARIA aggiornate al 2006-inizi 2007, confrontandosi direttamente con gli esperti internazionali. I documenti condivisi con le Società scientifiche vengono messi a disposizione per essere divulgati nel corso dell'anno per mezzo di pubblicazioni cartacee, aggiornamenti dei siti web italiani ( www.ginasma.it., www.goldcopd.it, www.progetto-aria.it ) e corsi di formazione. Le relazioni verteranno pertanto sui contenuti delle linee guida con particolare enfasi sugli aggiornamenti mentre le relazioni internazionali porteranno un contributo sulle nuove acquisizioni scientifiche sui vari aspetti della diagnosi e del trattamento delle 3 patologie trattate e di patologie respiratorie e sistemiche ad esse occasionalmente associate. Gli esperti si riuniranno quindi in piccoli gruppi di discussione per approfondire gli argomenti trattati e produrre un documento finale per ogni progetto che verrà illustrato nella giornata finale. Inoltre nell’ambito del convegno verrà organizzato un simposio di aggiornamento scientifico che porterà all’attenzione dei partecipanti da parte di ricercatori internazionali di alto livello i risultati preliminari di studi e ricerche in corso nel campo della biologia cellulare, immunologia, fisiologia, fisiopatologia, e chirurgia dell’apparato respiratorio e cardiovascolare, con particolare riferimento alla bronco pneumopatia cronica (BPCO) ed associate comorbidità croniche ivi compreso il tumore del polmone, e l’asma bronchiale grave ed associate co-morbidità, ivi comprese rinite, sinusite, e vasculite. Gli oratori hanno in comune un eccezionale produzione scientifica specifica per gli argomenti che trattano, documentata dalle loro pubblicazioni sulle più prestigiose riviste internazionali del settore.
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La diagnosi del paziente con dolore neuropatico. Il contributo della neurofisiologia clinica
Come per i precedenti, il III° Corso Residenziale su “LA DIAGNOSI DEL PAZIENTE CON DOLORE NEUROPATICO. Il contributo della neurofisiologia clinica”, ha lo scopo di fornire le basi e gli strumenti operativi necessari ad una corretta esecuzione ed interpretazione dei tests neurofisiologici utilizzabili nell’ambulatorio per la Diagnosi e la Cura del Dolore Neuropatico. Dato il crescente interesse del neurofisiologo per i Potenziali Evocati da stimolo Laser, è prevista una intera sessione dedicata alle basi fisio-patologiche, alla metodica, alle applicazione cliniche e ai nuovi sviluppi dei LEP. Alternate alle lezioni teoriche sono previste le sessioni pratiche con l’ausilio di contributi video e di prove dimostrative sugli apparecchi. Sono previsti altresì specifici contributi relativi agli aspetti terapeutici, farmacologici, di neuromodulazione e chirurgici del paziente affetto da Dolore neuropatico. Anche quest’anno sono previsti interventi di Esperti afferenti a gruppi di ricerca Nazionali ed Internazionali nel campo del Dolore Neuropatico .
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La Terapia del Paziente con Disordini Craniomandibolari. Quale Evidenza?
I Disordini Craniomandibolari (DCM) sono un insieme di condizioni cliniche che interessano il sistema stomatognatico, in particolare i muscoli masticatori, l'articolazione temporomandibolare (ATM) o entrambi. L’eziopatogenesi dei DCM è multifattoriale. Diversi fattori intervengono nel predisporre, scatenare e mantenere nel tempo i DCM. Fattori scheletrici, occlusali, ormonali ed emotivi possono predisporre il sistema stomatognatico all’insorgenza di un quadro clinico craniomandibolare, ma è quasi sempre un evento traumatico la causa scatenante. La prevalenza dei DCM nella popolazione generale è molto alta: si stima che 3 persone su 4 presentino almeno un segno clinico e che 1 persona su 3 presenti almeno un sintomo. Nel corso degli anni, numerose terapie sono state di volta in volta proposte per questi quadri clinici, e molto diversi appaiono i protocolli terapeutici riportati dalla letteratura scientifica. Per questo motivo, appare fondata la necessità di un incontro scientifico incentrato sulla terapia dei DCM, mettendo a confronto differenti scuole nazionali e internazionali e più settori medico-scientifici, al fine di ricavare la più recente evidenza scientifica disponibile.
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